Lesione al tendine d’Achille

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Valutazione della forza del tendine d’Achille

La lesione al tendine d’Achille è una lesione dolorosa che può influire sulla capacità di camminare, correre, saltare e partecipare ad attività sportive. Spesso questo tipo di lesione è dovuta alla rottura parziale o totale del tenidne d’Achille. Questo tendine unisce i muscoli gemello laterale e mediale ed il soleo, i quali inisme formano una struttura denominata tricipite della sura alla tuberosità posteriore del calcagno. Questi muscoli attuano sul calcagno appunto producendo la forza necessaria alla flessione della caviglia.

In questo articolo, verranno esplorati i sintomi dell’infortunio al tendine d’Achille, le cause e le opzioni di trattamento, compresa la fisioterapia.

Cosa è il tendine d’Achille

È bene ricordare cosa sia un tendine, il tendine è una struttura connettiva composta da fibre di collagene in parallelo tra di loro, insieme a delle cellule chiamate tenociti ed altre cellule che svolgono funzioni di approvvigionamento di sostanze nustrienti per il tendine stesso. La funzione dei tenociti invece è quella di produrre il collegene, infatti come ogni altro tessuto del corpo, anche il collagene del tendine è sottoposto ad un processo di continuo rinnovamento nel quale i tessuti vengono distrutti e ricostruiti un pezzettino alla volta. Questo processo viene effettuato con il fine di mantenere il tessuto in questione sempre “nuovo” e quindi con proprietà ottimali. Ci sono alcuni fattori che però possono influenzare i tenociti e quindi modificare questo processo.

Attività che alterano il processo di formazione del collagene:

  • Alcuni antibiotici (fluorochinoloni)
  • Inattività fisica
  • Sforzo eccessivo prolungato nel tempo
  • Aumento del carico di allenamento non graduale
  • Asimmetria di forza muscolare
  • Età
  • Diabete

Questi fattori come abbiamo menzionato precedentemente alterano la fromazione di nuovo collagene, rendendo il tendine più suscettibile ad infiammazioni e lesioni.

Le fibre di collagene come dicevamo anteriormente, sono composte di fibre parallele tra di loro. Questa disposizione è quella ottimale per assolvere al principale compito del tendine, trasmettere il carico dal muscolo all’osso. I motivi che abbiamo precedentemente citato, sono anche in grado di cambiarle la disposizione di alcune fibre tendinee in una disposizione incrociata. Quest aparticolare forma espone ad ulteriori lesioni delle fibre tendinee.

Cos’è l’infortunio al tendine d’Achille?

L’infortunio al tendine d’Achille si verifica quando il tendine viene sottoposto a uno stress eccessivo o viene strappato nella sua totalità o anche in maniera parziale. I sintomi includono dolore, gonfiore e difficoltà a camminare o correre. In alcuni casi, l’infortunio può causare un suono simile a una scoppio o un colpo ricevuto o un calcio. Questa sensazione viene spesso riportata dai pazienti, in particolare è sempre presente questo forte rumore allociato alla rottura, che non necessariamente avviene a seguito di un gesto. Infatti spesso questa avviene anche con il paziente fermo in bipedestazione.

Cause dell’infrotunio al tendine d’achille

Questo infortunio può essere causato da una varietà di fattori, tra cui l’età, la mancanza di flessibilità, l’eccesso di peso, l’uso di calzature inadeguate e l’attività sportiva intensa. Gli atleti sono particolarmente suscettibili a questo infortunio, soprattutto se praticano sport che richiedono movimenti rapidi e ripetitivi, come il basket e il tennis. Infatti questa lesione si correla molto con le attività che includono i salti e la corsa. In questi casi è raro che la condizione sia causata da un trauma ricevuto, nonostante un forte trauma sul tallone può in alcuni casi arrivare a ledere le fibre del tendine d’Achille. Ciò causa un indebolimento che può trasformarsi in lesione totale o parziale del tendine.

Diagnosi

Alla base di un trattamento efficace c’è sempre una precisa diagnosi, nel caso della rottura totale è necessario recersi immediatamente in un pronto soccorso. Il muscolo infatti si contrae in uno spasmo che ritrae il tendine che quindi dovrà essere riposizionato correttamente da un chirurgo. Nel caso di una rottura parziale invece i sintomi potrebbero non essere così evidenti e la diagnosi può richiedere un’anamnsi più attenta e delle prove di immagine come risonanza magnita o ecografia. Il medico oltretutto indagherà sull’accaduto chiedendo il meccanismo lesionale e realizzando dei test dove analizzerà la tenuta del tendine per verificarne l’integrità strutturale.

Un’altra parte importante come si menzionava anteriormente è l’anamesi personale nella quale si indagano fattori di rischio come quelli riportati nei paragrafi precedenti, insieme al meccanismo di lesione nel quale il paziente ha notato il dolore.

Fisioterapia con trattamento conservativo

 La fisioterapia può aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione, migliorare la flessibilità e la forza muscolare e prevenire ulteriori lesioni. La terapia fisica può includere esercizi di stretching e di rinforzo, terapia manuale e terapie fisiche come laser e tecar, con il fine di migliorare la circolazione e ridurre la tensione muscolare.

La fisioterapia conservativa può essere utile solamente nel caso in cui la lesione sia stata parziale e non totale. Nel caso di una lesione totale è necessario sottoporsi ad un intervento di ricostruzione del tendine, in quanto non sarebbe possibile riprendere le attività quotidiane.

Nel trattamento conservetivo come in quello chirurgico sarà necessario reintrodurre gradualementi i movimenti e la forza oltre a gestire l’edema e l’infiammazione che si vengono a creare a seguito della lesione.

Fisioterapia post-chirurgica

In alcuni casi, può richiedere un intervento chirurgico con l’obbiettivo di recuperare la continuità delle fibre del tendine. Dopo l’intervento chirurgico, la fisioterapia è essenziale per aiutare il paziente a recuperare la forza e la flessibilità, sopratutto tenendo in conto che dopo l’intervento è necessario affrontare un periodo di immobilizzazione con tutore o in alcuni casi gesso . La terapia fisica può includere esercizi di rinforzo, stretching e mobilizzazione articolare. La fisioterapia post-chirurgica può durare diversi mesi, a seconda del tipo di intervento chirurgico e dell’estensione dell’infortunio. Questi tempi variano anche a seconda di quelle che sono le necessità funzionali del soggetto.

Sia che ci si sia operati come che si sia percorsa la via conservativa, sarà fondamentale una valutazione della simmetria tra gli arti ed un’analisi delle capacità di salto. Questo tipo di valutazione si rende necessaria per evitare una possibile recidiva. Se infatti il paziente torna alle attività senza avere i livelli di forza, mobilità e capacità di carico adeguate sarà possibile esporsi ad un elevato rischio sia di recidive che di lesioni sull’arto contrario per un eccesso di carico.

Conclusioni

La lesione al tendine d’Achille può essere un’esperienza dolorosa e invalidante, specie qualora richieda un intervento chirurgico ed un’immobilizzazione. Tuttavia, con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, la maggior parte delle persone può recuperare completamente. La fisioterapia è un’opzione di trattamento efficace per l’infortunio al tendine d’Achille, sia con un trattamento conservativo che post-chirurgico. Se si sospetta di avere un infortunio al tendine d’Achille, è importante consultare un medico o un fisioterapista per una valutazione e un trattamento adeguati.

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