Frattura dell’astragalo, la chiave di volta della caviglia

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Valutazione dell’arto inferiore dopo frattura dell’astragalo

La frattura dell’astragalo colpisce l’osso più importante nella meccanica e nella stabilità del piede, questo osso contatta con la tibia e sulla sua sommità scorre quest’ultima durante il movimento di flessoestensione del piede. Questo piccolo osso è anche detto la chiave di volta del piede, in quanto come una chiave di volta inarchitettura assicura la stabilità della struttura. L’astragalo infatti assolve alla funzione di trasmissione del carico dalla tibia e perone fino alla pianta del piede. Quando questo osso è lesionato infatti il carico sul piede si vede fortemente alterato, cosi come la stabilità di questo.

Cause della frattura dell’astragalo

Le cause più comuni di questa frattura sono: gli incidenti sportivi e i traumi ad alta energia, come le cadute da altezze elevate o gli incidenti automobilistici. Specialmente quando si verifica una caduta da un altezza, con un’atterraggio sulla pianta del piede, in questi casi le forze non riescono a dissiparsi adeguatamente e l’energia rompe la struttura dell’osso.

Inoltre, la frattura dell’astragalo può verificarsi anche in seguito a stress ripetuti che indeboliscono gradualmente la struttura interna di quest’osso. Questo èil caso degli atleti che praticano sport ad alto impatto, specialemente coloro i quali realizzano salti in maniera ripetuta e constante. Nonostante quest’ultima presentazione è senza dubbio più rara della precente.

È importante anche sottolineare come esistano varie presentazioni di frattura dell’astragalo. Infatti l’astragalo può rompersi in diversi punti, e ognuno di questi necessita di un’attenzione chirurgica differente e con tempi di recupero diversi tra loro.

Esistono poi classificazioni in funzione della separazione tra de due superfici osse lesionate

  • Grado I: Le superfici si trovano in contatto, si tratta di una frattura composta
  • Grado II: La frattura è spostata ed affetta l’articolazione subastragalica
  • Grado III: La frattura affetta sia l’articolazione subastragalica che la caviglia
  • Grado IV: La frattura affetta sia le articolazioni nominate precedentemente che l’articolazione tra calcagno e astragalo

Sintomi della frattura dell’astragalo

Quando il paziente si trova davanti ad una condizione come la frattura dell’astragalo sperimenta una serie di segni e sintomi clinici molto caratteristici, i quali permettono in breve tempo di individuare correttamente la diagnosi corretta.

Sintomi della frattura dell’astragalo

  • Presenza del trauma
  • Dolore intenso
  • Gonfiore
  • Deformità del piede
  • Rigidità
  • Emiatoma
  • Incapacità di sostenere il peso del corpo

Nonostante la diagnosi definitiva verrà poi condotta attraverso un proiezione a raggi X, questa prova fornirà fuori da ogni ragionevole dubbio evidenze di frattura ed enetità dello spostamente delle due superfici articolari

Fisioterapia con trattamento conservativo

Il trattamento conservativo prevede l’utilizzo di una stecca o un tutore per immobilizzare la caviglia e il piede. Inoltre, la fisioterapia può aiutare a ridurre il dolore e migliorare la mobilità della caviglia. Nella fase di immobilizazzione iniziale inoltre contrariamente a quello che si pensa è possibile iniziare una fisioterapia temprana. Questa fisioterapia è totalmente sicura ed indolore poichè si basa sulla presenza dei neuroni specchio, attraverso una tecnica nota come immagineria motoria. Attraverso questa pratica infatti è stato dimostrato come i paziente perdano minor mobilità e minor forza durante il processo di immobilizazione.

La fisioterapia sull’arto lesionato invece, inizia con l’utilizzo di tecniche di mobilizzazione articolare e stretching per migliorare la flessibilità della caviglia e ridurre la rigidità. Questo processo in genere è abbastanza lungo e faticoso, a seconda del periodo di immobilizazione richiesto dal medico.

Successivamente, vengono introdotti esercizi di rinforzo muscolare, in particolare dei muscoli flessori del piede, infatti è comune osservare una riduzione molto importante del tono del polpaccio.

Gli esercizi almeno inizialmente verrano applicati ad un rango controllato e di pari passo al processo di mobilizzazione articolare. Un altro aspetto di cruciale importanza è senza dubbio quello che concerne alla coordinazione, ciò si raggiunge attraverso un lento processo di esercizi di propriocezione. Grazie a questi è possibile sviluppare un programma di esercizi che ha come fino quello di migliorare la stabilità e la forza della caviglia. Un altro aspetto fondamentale di questi esercizi è quello di acuire le sensazioni provenienti dal piede, infatti dolo l’immobilizazione il paziente perde parzialemente o totalemente la sensibilità cinestetica del piede. Con questo si intende che si riduce la consapevolezza dell’estremità corporea rispetto allo spazio

La durata del trattamento varia a seconda della gravità della lesione e della risposta individuale del paziente alla terapia. In genere, la fisioterapia dura dai due ai sei mesi.

Fisioterapia per trattamento chirurgico della frattura dell’astragalo

In alcuni casi, il trattamento chirurgico può essere necessario per Ciò può essere dovuto alla natura complessa della lesione o alla mancata risposta al trattamento conservativo. Specialemente quando le ossa sono molto separate tra loro e la frattura genera una marcata instabilità articolare o nel caso che il paziente abbia elevate necessità funzionali come nel caso di uno sportivo. In questi casi si tende aprediligere un’approccio chirurgico.

Il trattamento chirurgico prevede la riduzione della frattura e la stabilizzazione dell’osso con l’utilizzo di viti, placche o chiodi. Dopo l’intervento chirurgico, la fisioterapia è fondamentale per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e ripristinare la forza della caviglia.

Dopo il trattamento chirurgico generalemente è richiesto un periodo diimmobilizzazione più corto rispetto al trattamento conservativo. Nonostate sia presente spesso un edema ed un emetoma maggiore, nelle prime fasi dopo l’inizio della fisioterapia infatti l’obbiettivo è essenzialmente quello di ridurre l’edema e l’ematoma, che in parte limitano i movimenti del piede.

In questo caso, la fisioterapia prevede tecniche di mobilizzazione articolare, stretching e esercizi di rinforzo muscolare. La durata del trattamento dipende dalla gravità della lesione, dalla tecnica impiegata dal chirurgo e dalla risposta individuale del paziente alla terapia.

Ritorno allo sport

Il ritorno allo sport dopo la frattura dell’astragalo richiede una valutazione attenta e una graduale progressione degli esercizi. È importante che il paziente segua un programma di riabilitazione personalizzato e supervisionato da un fisioterapista esperto. Solo in questo modo sarà possibile evitare recidive e lesioni associate come distorsioni della caviglia e del ginocchio

Il programma di riabilitazione prevede il ripristino della forza, della stabilità e della flessibilità della caviglia. Inoltre, il paziente deve imparare tecniche di prevenzione degli infortuni e di gestione del dolore.

Il tempo necessario per il ritorno allo sport varia a seconda della gravità della lesione e della risposta individuale del paziente alla terapia. In genere, il ritorno allo sport può avvenire dalla quarta alla dodicesima settimana dalla lesione. Nonostante ci sono altri paramentri da tenere in considerazione in questi casi, infatti il criterio temporale spesso non assicura un ritorno allo sport sicuro. Infatti il criterio temporale deve essere suffragato dai risultati nei test di forza e mobilità, se questo non avviene il rischio è quello di subire ulteriori lesioni e cali di performance

Una grande importanza in questo acquisisce la valutazione della capacità di dissipamento del carico dopo un salto o durante un passo di corsa, questo è possibile grazie alle tecnologie presenti nel nostro centro.

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